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ABOUT

Matteo Ratti è uno scultore post industriale, che assembla materiali di scarto, di qualunque origine, anche organica, per dare nuova vita ad oggetti che non ne hanno più. Dai montaggi, dalle saldature, dalle applicazioni di elementi organici, nascono insetti giganteschi, figure umanoidi, esseri semoventi. Dei veri e propri golem di industria che ostentano quasi oscenamente i propri meccanismi di funzionamento, perché da essi sono costituiti, e da nient'altro. Così possono assurgere ad emblema di una realtà industriale che disumanizza, che rende le persone simili ad operosi e sgradevoli insetti, perché tutti riduce alla propria funzione nel sistema, con relativa perdita di identità; ma allo stesso tempo questi costrutti tecnologici rappresentano un guizzo di vitalità, un recupero di senso per chi il senso aveva perso, quasi degli avatar di una second life per nulla virtuale in cui l'energia proviene dal saggio riutilizzo.

Questi mostri sono piccole, puntiformi, rivoluzioni. 

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